Un perito donna: che bello!

Un perito donna: che bello!

Oh, che bello.. un perito donna! Questa è una delle frasi ricorrenti quando professioniste incontrano gli Assicurati. Svolgere la professione del perito non è semplice, né per l’uomo né per la donna; c’è bisogno di tanta passione, passione che i “padri” trasmettono ai figli e alle figlie. La buona parte dei giovani che si avvicinano a questa professione, infatti, appartengono a famiglie che già operano nel settore. In particolare, le donne che si orientano in questo campo, quasi sempre lo fanno in funzione di genitori e/o familiari che già operano. In primis, perché  il perito R.E. è una figura professionale meno diffusa rispetto ad altre, in seconda analisi perché ci vuole molto tempo per imparare questa professione, ed acquisire tutte quelle conoscenze necessarie a svolgere in modo completo e sapiente l’attività del perito.
La donna, nonostante spesso debba impiegare più energie per essere riconosciuta e notata nella sua capacità, non percepisce la fatica perché per sua natura diligente e perfezionista. La donna perito si impegna a fondo nel lavoro, si prepara professionalmente, aggiornandosi e formandosi, al fine di raggiungere l’obiettivo di un lavoro ben fatto, che dovrà essere appagante, guadagnando così la stima ancor prima del risultato economico! Solo per stuzzicare i colleghi uomini, si riporta una statistica del 2017 da cui emerge che le donne lavorano di più (ogni giorno circa 512 minuti, contro i 453 di un collega). Tale statistica, va rilevato, può essere utile per la proporzionalità, mentre sappiamo bene che le ore di lavoro sono ben superiori per entrambi i generi! Il perito donna spesso ha più facilità nell’approccio con l’Assicurato, soprattutto quando sta attraversando una situazione di particolare difficoltà per aver subito un danno. Il perito donna sa capire e prestare la massima attenzione ai segnali comunicativi anche non verbali, pur senza trascurare le attività che deve espletare nel proprio mandato. L’empatia emozionale facilita e aiuta la donna a dare ottimi risultati nel raggiungimento del proprio obiettivo, che è quello di dare “soddisfazione” del danno subito all’Assicurato e “riscontro” alla Compagnia di Assicurazione per aver correttamente adempiuto agli obblighi derivanti dal contratto assicurativo.

Un’altra caratteristica che facilita il perito donna è l’imparzialità, acquisita e appresa durante la crescita, in famiglia, nel suo ruolo di madre; caratteristica che le permette di dare alla società un insegnamento che aiuta il genere umano al miglioramento e a capire che nei rapporti in genere non è bravo chi è “furbo” ma è bravo chi è onesto! Ecco perché questa dote, insita nella donna, avvantaggia lei stessa nell’espletamento della professione di perito.
E allora, ritengo di poter dire a ragione che la società e la categoria peritale ha bisogno della partecipazione più massiva della donna: nei vari ruoli fondamentali ed insieme all’uomo, può spiegare le vele nella giusta direzione per risollevare questo mondo che sta andando alla deriva, come pure si ritiene necessario l’intervento del perito donna per portare alla nostra professione il giusto e dovuto riconoscimento, che si tratti di periti donne o uomini!