Nel confrontarmi con i colleghi, relativamente alla nostra professione, prospettive future di categoria e percezione di Assicurati e Mandanti sul nostro lavoro, capita sempre più spesso che si finisca per concordare sul fatto che la professionalità della categoria tenda a volte a diminuire, certamente per quanto percepito dall’utenza.
Questo mi ha portato a farmi una domanda: noi Periti, cosa facciamo per invertire questa tendenza?
Per provare a dare una risposta, ho scelto due significative esperienze recenti che mi hanno visto direttamente coinvolto (sinistri verificatisi nel 2021) per analizzarne la gestione. In entrambe le situazioni vi è stata la necessità di collaborare ed interfacciarmi con colleghi.
Caso 1
Un “semplice” sinistro in coassicurazione indiretta su Polizza Globale Fabbricati. In particolare: intervengo per la Compagnia “A”, aderente agli accordi ANIA, che assicura il condominio; il collega interviene per la Compagnia “B”, non aderente agli accordi ANIA. È un caso di furto, coperto dalla polizza del Condomino e coperto – per i soli danni ai serramenti – anche dalla polizza condominiale.
Un incarico facilmente gestibile: si sente il collega, si condivide la stima dei danni e si procede a riparto ai sensi dell’Art. 1910 del C.C.
Quello che non mi aspettavo è la totale mancanza di collaborazione dovuta ad assenza di risposta dal collega, che ha portato ad una sequela di mail di sollecito; sino a ricevere una telefonata di lamentela dall’agente della Compagnia “B”!.
Risultato finale: nonostante le migliori intenzioni e la facilità del compito assegnatoci, la professionalità percepita all’esterno del sottoscritto e del collega è stata pari a meno di zero.
Caso 2
Incendio di fabbricato suddiviso in tre distinte unità immobiliari, ognuna di proprietà di uno dei fratelli della famiglia “X” ed assicurate in maniera distinta.
L’evento distrugge in maniera pressoché completa la copertura di tetto e coinvolge in maniera più o meno grave le tre unità immobiliari.
Intervengo per la Compagnia “C” che assicura la “villetta di testa” opposta all’area da cui ha avuto origine l’incendio.
Un collega interviene per la Compagnia “D” che assicura la porzione centrale dell’immobile e l’unità immobiliare da cui ha avuto origine l’evento. Accertate insieme le cause e stabilito che relazionerò la mia mandante con indicazione di rivalsa, procediamo per tutti gli accertamenti peritali insieme, in ottica di collaborazione e reciproco aiuto, scambio di opinioni, dati e documenti.
Risultato finale: nonostante alcune pesanti rivisitazioni del computo redatto dall’impresa incaricata dalla famiglia “X”, applicazione di regola proporzionale da parte del collega per una delle due unità immobiliari, a conclusione della pratica abbiamo ricevuto il ringraziamento dei tre fratelli per la disponibilità dimostrata e l’assoluta trasparenza con cui abbiamo gestito il sinistro; gli Assicurati, seppur colpiti nelle tasche dai limiti di polizza e/o detrazioni per migliorie apportate in occasione della ricostruzione, hanno percepito e apprezzato qualità e disponibilità del mondo peritale e assicurativo.
In conclusione
Non sempre tutto va per il meglio. Non dovrebbe succedere, ma capita che vi siano disallineamenti e incomprensioni. Quello che mi preme evidenziare è come il gioco di squadra, l’essere disponibili con i colleghi (AIPAI e non), il metterci a disposizione per risolvere i problemi è un nostro dovere professionale. Il caso 1, che ho portato alla vostra attenzione oggi, risulta verificarsi sempre più spesso, creando i presupposti che portano l’utenza a essere scontenta del sistema. Nel caso 2, il sistema ne esce rafforzato.
Nel corso della gestione di un sinistro, dobbiamo vedere nel nostro collega un alleato e dobbiamo valorizzare la necessaria reciproca collaborazione. Saremo sicuramente tutti più apprezzati e porteremo vantaggi al sistema.