Le molteplici criticità che si prefigurano ad un’azienda che subisce un grave sinistro sia esso incendio, alluvione od evento atmosferico, costituiscono un importante pregiudizio all’efficienza produttiva, non solo in termini di riorganizzazione della stessa per limitare le perdite dei ricavi, ma anche in termini di soluzione di problemi contingenti legati al ripristino dei beni sinistrati, in quanto essendo di natura straordinaria, esulano dalla logica di una preordinata pianificazione aziendale.
I periti che intervengono a livello assicurativo per l’Assicuratore od anche per l’azienda Assicurata nel momento di prima emergenza di un sinistro grave, sono quindi chiamati ad assolvere ad un ruolo strategico di primissima importanza, in quanto le decisioni assunte possono pregiudicare sia il buon esito della ripresa dell’attività che il contenimento dei danni secondo la buona regola che la tecnica consiglia.
Si ritiene con ciò meritevole approfondire con alcune considerazioni, l’importanza di quello che di norma è il primo livello di emergenza da affrontare ovvero le Opere di Salvataggio, primo indice per misurare la qualità e l’efficacia dell’azione dei periti nominati dalle “Parti” (Assicurata ed Assicuratore) rispetto all’ottenimento di una garanzia di risultato sulla ripresa dell’attività.
Il termine “Salvataggio” è oggi sempre più spesso correlato all’offerta delle più note aziende specializzate in interventi organizzati di bonifica post sinistro.
Ecco quindi che una conoscenza specifica su tecnologie e procedure mirate al contenimento del danno, una predisposizione alla gestione emergenziale, ovvero alla capacità di attivare entro poche ore un cantiere tarato sul caso concreto in esame, rappresentano un valore aggiunto di estrema importanza rispetto al buon esito della perizia.
Tali benefici possono essere ben gestiti, oppure in parte vanificati, proprio in funzione dell’attività peritale ed una delle criticità, spesso risiede nel tentativo di ottimizzazione dei costi di intervento limitandosi alla scelta dell’offerta con il prezzo più basso.
In ambito di sinistri complessi, la semplice richiesta di più preventivi non fornisce a mio avviso una soluzione totalmente affidabile, perché in mancanza di un “progetto esecutivo” condiviso da quotare in una sorta di “gara di appalto” (in emergenza e con poche ore a disposizione sono rari i casi in cui ciò può concretizzarsi), il confronto dei macro importi non risulta particolarmente significativo, ma renderebbe comunque imprescindibile un’approfondita disamina della natura delle singole opere preventivate.
Tuttavia quanto sopra si traduce spesso in un ritardo nell’avvio dei lavori che non può essere trascurato nella valutazione dell’intera economia del sinistro.
Tali situazioni si presentano con frequenza, poiché se alle “Parti” può risultare di immediata percezione dimostrare uno sconto su un’offerta in sede di “gara”, è oggettivamente complesso contrapporre e percepire una precisa quantificazione del potenziale aggravamento di danno (diretto ed indiretto) correlato.
Per chiarezza preciso che non si sta mettendo in discussione i benefici di un confronto tra competitor che ci si riserva sempre di valutare, ma solo i metodi e le tempistiche con le quali a volte viene proposta una “pseudo gara” quale protocollo standard da applicare in quanto ritenuto sempre valido.
Esistono invece altri validi approcci da tenere in considerazione e da applicare al caso più idoneo.
Il costo principale di un intervento di bonifica civile o elettronica di norma è rappresentato dalla manodopera, il cui costo orario non dovrebbe subire particolari variazioni tra diversi sinistri.
A parità di costo giornaliero di un singolo tecnico, un confronto tra più offerte che possa essere significativo e soprattutto realizzabile in poche ore, dovrebbe essere concentrato in pochi sintetici punti: natura dell’intervento, monte ore complessivamente previsto e quindi cronoprogramma dello stesso.
La ricerca a volte esasperata di un dettaglio di costi di bonifica per singola attrezzatura che non troverebbe riferimento alcuno in listini o prezzari, rivela un utilità del tutto relativa e marginale, mentre complica l’emissione di un preventivo (più oneroso anche in termini di stesura) e le successive attività di analisi e confronto che invece beneficerebbero di sintesi, stante il limitato tempo a disposizione.
Ancora una volta nell’ambito di sinistri complessi risulta determinante l’esperienza e l’elevato livello di preparazione del perito che, in luogo di seguire un protocollo standard finalizzato ad ottenere lo sconto più elevato, deve invece essere tale da poter incidere in forza di un’analisi critica che porti a decidere sulla base della soluzione tecnica più appropriata ed urgente da adottare per il comune bene delle “Parti”.
L’identificazione delle aziende di bonifica più idonee e l’ottimizzazione dei costi, dovrebbe essere gestita pre-sinistro e monitorata periodicamente, evitando così i rischi di potenziali aggravamento di danno, ragionevolmente superiori agli sconti ottenibili in emergenza su una voce di costo che rappresenta una percentuale marginale del valore dei beni assicurati.
La tematica si presterebbe ovviamente ad approfondimenti ed ulteriori analisi che non possono esser condensati in una così breve trattazione, ma in un contesto economico dove ormai si è tutti assuefatti al concetto di ricerca esasperata della soluzione meno costosa, anche in termini di prestazione professionale del perito, si dimentica invece troppo spesso di valorizzare concretamente con le rispettive Mandanti (Assicuratori ed Assicurati) la professionalità e competenza specialistica raggiunta, che in fase dibattimentale gli associati potranno certo ulteriormente arricchire.