Breve resoconto della prima sessione d’esame per la certificazione della professione di Perito Liquidatore Assicurativo, per illustrare in modo semplice in cosa consista la prova.
di Marco Valle
Lo scorso Mercoledì 27 Luglio, a Milano, ha avuto luogo la prima sessione d’esame per la Certificazione di Perito Liquidatore Assicurativo, ai sensi della Norma UNI 11628 (i cui contenuti abbiamo già avuto modo di illustrare). I primi periti che si sono sottoposti all’esame non potevano che essere una rappresentanza dei Consigli Direttivi delle Associazioni che, confederatisi in Periti Uniti, hanno promosso e sostenuto il progetto nazionale.
La sessione di Mercoledì 27 u.s. si è tenuta presso la sede milanese di CERSA (Organismo di Certificazione del Gruppo ICMQ), con la quale Periti Uniti ha stipulato una convenzione per l’iter di certificazione dei periti appartenenti alle associazioni confluite nella Confederazione.
Protagonisti di questa prima sessione “test” per la procedura, che attende di essere definitivamente certificata da ACCREDIA (Ente Italiano di Accreditamento), erano quindi sia CERSA che i primi 5 periti candidati (in ordine alfabetico):
• Roberto Balbo
• Riccardo Campagna (Presidente ASSIT)
• Alfonso Del Sorbo (Segretario AIPAI)
• Fabio Fossati (Presidente ANPRE)
• Marco Valle (Vicepresidente AIPAI)
L’esame del 27 Luglio scorso assumeva quindi una duplice valenza: definitivo step per la validazione del percorso di certificazione avviato da CERSA, e ritorno sul banco d’esame per i professionisti che si sono resi disponibili a sottoporsi per primi alla procedura.
I criteri e le modalità d’esame sono molto seri: in un’aula attentamente sorvegliata da personale CERSA, i candidati vengono invitati a prendere posto… a debita distanza gli uni dagli altri (…non si copiano gli errori dei colleghi…!).
La prova d’esame è strutturata in due momenti distinti: una parte scritta (20 domande a scelta multipla, con 3 possibili risposte per ciascuna, di cui una sola esatta, e 30 minuti di tempo a disposizione), cui segue un colloquio orale. Le domande vertono su argomenti diversi, anche specialistici. Le risposte sono tutt’altro che banali, e richiedono attenzione e riflessione. Per essere ammessi al colloquio, è necessario rispondere correttamente ad almeno il 60% delle domande (in caso di candidatura a perito assicurativo – profilo base; percentuale che sale al 70% in caso di candidatura a perito assicurativo senior – profilo avanzato).
Per la parte orale, ogni candidato viene preventivamente (alcuni giorni prima dell’esame) invitato a portare copia completa di tre elaborati significativi della propria esperienza professionale (che devono essere resi anonimi, con schermatura di ogni elemento e riferimento che possa violare la privacy di mandanti, aziende o persone). Durante l’esame, gli elaborati vengono esaminati dalla Commissione, rubricati e restituiti al candidato, che è tenuto a custodirli presso il proprio ufficio per eventuali controlli futuri. La Commissione d’esame ne sceglie uno, e lo discute con il candidato, ponendogli specifiche domande e richieste di approfondimento; il tempo previsto per tale fase è di 20 minuti.
Tutto molto professionale e serio, pur in un clima di cordialità ed accoglienza. La prova era – come detto – supervisionata da ACCREDIA, presente con propri ispettori che, nel caso specifico, sono intervenuti anche con puntuali approfondimenti metodologici.
I cinque periti “esploratori” hanno brillantemente superato la prova. La certificazione ufficiale arriverà pero solo a Settembre, perché per questa prima fase ACCREDIA dovrà – come accennato –confermare a sua volta l’accreditamento della procedura impostata da CERSA; procedura che da quel momento potrà considerarsi a ogni effetto a regime.
A conclusione della prima sessione d’esame, l’invito alla categoria peritale è quello di sottoporsi alla certificazione. Iter tutt’altro che arduo per chi, come tutti i nostri colleghi, ha comprovata formazione, esperienza e professionalità. A livello di contenuti, l’esame si presenta molto simile a quello che molti di noi, in AIPAI, hanno sostenuto negli anni per la qualificazione e il passaggio dal livello junior a quello effettivo, e dall’effettivo al senior; esame i cui criteri e metodi erano stati a suo tempo studiati e formulati sulla base del “progetto Italia” voluto da AIPAI nel contesto della sua appartenenza a FUEDI (Association Européenne des Unions Professionelles d’Experts en Dommages Après Incendie et Risques Divers), di cui la nostra Associazione fa parte, quale membro fondatore, sin dalla sua costituzione, ufficializzata nel 1974.
In bocca al lupo dunque, a tutti i colleghi che intraprenderanno questo (virtuoso) percorso!