Fabbricati con struttura in legno: criticità

Fabbricati con struttura in legno: criticità

Negli ultimi anni si stanno sviluppando (o forse è meglio dire, riprendendo) modalità di costruzione dei fabbricati biocompatibili.
Sempre più interesse stanno raccogliendo costruzioni con struttura interamente in legno.
Una delle tecniche maggiormente utilizzate è quella che prevede strutture portanti (pareti e solai) interamente realizzati con pannelli a base di legno tipo X‐Lam.
Si tratta di pannelli formati da diversi strati di legno, incollati e sovrapposti longitudinalmente e trasversalmente, limitando in tal modo la dilatazione e la contrazione dell’elemento naturale.
Tali strutture richiedono però una particolare cura sia in fase di costruzione, sia in fase di gestione dell’immobile costruito.
È infatti sufficiente una piccola infiltrazione d’acqua (un banale danno da acqua condotta, infiltrazioni attraverso le coperture, problemi di impermeabilizzazione dei balconi, mancato isolamento e così via…) per arrecare danni assai rilevanti alla struttura.
Se in presenza di una struttura in legno un’infiltrazione non viene prontamente segnalata ed eliminata, vi è il concreto rischio, che gli elementi portanti possano essere intaccati e richiedere importanti opere di sistemazione per la riparazione del danno, a fronte di una situazione che in una struttura in laterizio o in c.a. si risolverebbe con una banale imbiancatura di un plafone.
Anche in termini di sicurezza va ricordato che le strutture di legno hanno un comportamento sostanzialmente fragile: esse giungono al collasso senza fornire alcun indizio che possa far presagire l’imminenza del cedimento (non si possono attendere imbarcamenti della sezione, scricchiolii, o altri segni premonitori).
Si potrebbe riscontrare il cedimento di un intero solaio, “nascosto” dagli elementi di rivestimento (plafone, pavimento), a seguito di un’infiltrazione non segnalata o anche sottovalutata.
Tale situazione, oltre a concreti rischi per l’incolumità degli occupanti dell’appartamento, implica la possibile responsabilità civile e penale in capo a diversi soggetti: proprietario dell’immobile, inquilino, amministratore dello stabile, costruttore, progettista, direttore lavori: tutti potrebbero essere chiamati a rispondere di situazioni di danneggiamento della struttura e delle relative conseguenze.
Come cercare di evitare tali problemi?
Una prima, banale, ma quasi mai applicata, soluzione è quella di mantenere gli impianti all’esterno della struttura o quanto meno ispezionabili (ma meglio se a vista): in tal modo si potrebbero riscontrare prontamente eventuali dispersioni dagli impianti.
Altro accorgimento utile è curare nel dettaglio i particolari costruttivi, quali attraversamenti dei solai, collegamenti tra i diversi materiali, impermeabilizzazioni, coperture che già sono fonte di innumerevoli problemi nelle costruzioni tradizionali, ma che in quelle in legno possono trasformarsi in una vera e propria bomba ad orologeria.
Sarebbe utile inoltre predisporre dei segnalatori (o come si usa adesso dei “marker”) che possano per tempo indicare evidenze di umidità nei punti critici, al fine di consentire un tempestivo intervento.

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