Giovedì 5 Febbraio 2015, Alberto Fragapane ci ha lasciati.
La Domenica precedente, 25 Gennaio, avevo trascorso con lui, volentieri e con affetto, quasi tutta la mattina, presso l’hospice ove era stato trasferito e dove, attendendomi, mi aspettava in un’area riservata alla lettura dei giornali.
La mattina trascorse parlando di tutto, tranne che della sua malattia, di cui egli volle farmi solo un veloce accenno. Intese però raccomandarmi: “ricorda ai posteri che tu ed io ci incontravamo alla “tisaneria”.. Un atteggiamento tipico di Alberto, che nulla drammatizzava e che, con quelle parole, credo volesse evidenziarmi – ed evidenziare – con lo stile e l’ironia che lo contraddistinguevano, che nonostante tutto egli non rinunciava e non avrebbe rinunciato mai al suo modo di ricevere, accogliere e intrattenere.
Alberto Fragapane, Ingegnere di origini siciliane, si era trasferito poco dopo la laurea a Milano, dove – assunto dalla Riunione Adriatica di Sicurtà – si era occupato di sinistri incendio. Ben presto, come accadeva in quel periodo, i periti interni delle Compagnie furono invitati ad organizzarsi come liberi professionisti; e questo egli fece, immediatamente, dimostrando grande intelligenza e capacità, e divenendo in breve tempo uno dei periti italiani fra i più noti e importanti per sinistri complessi e molto complessi.
“Mitiche” e memorabili le sue perizie per nota azienda internazionale con sede a Milano, i cui sinistri lo portarono a soggiornare per lunghi periodi nei mari del Nord su navi posacavo.
Importantissimi i casi di cui continuò a occuparsi sino a poco tempo fa: uno per tutti, il grave incendio conseguente alla collisione fra due aerei, a Linate, nell’Ottobre 2001.
Ancora a inizio Gennaio 2015, quale Consulente Tecnico di Parte in ambito di una combattutissima C.T.U. cui anche il sottoscritto partecipava, chiedeva – tramite il legale della propria cliente – un breve rinvio delle operazioni peritali, per trovare le forze di essere personalmente presente agli incontri. In quella procedura, aveva con competenza ed intelligenza affrontato e combattuto una situazione complessa, e i suoi “avversari” – quando furono avvisati della sua scomparsa – mi inondarono di messaggi di cordoglio e apprezzamento per la sua persona.
Alberto aveva un’intelligenza vivissima e assolutamente fuori dal comune, che manifestava tanto nella professione quanto nelle interazioni personali, private e non. Spesso, “leggerlo” richiedeva un attimo di riflessione, perché i suoi messaggi non erano mai scontati, ma accuratamente e sapientemente articolati, da ricercare, interpretare e comprendere. La sua comunicazione, mai banale; la sua voglia di impegnarsi e mettersi in gioco, sempre costante, sino all’ultimo, così come la sua presenza attiva alla vita della nostra Associazione.
Lo voglio ricordare entusiasta e brillante – presso il mio ufficio nel Luglio 2012 – quando a sua insaputa avevo organizzato un’intervista doppia con la nostra giovane collega Ing. Anna Vaglietti, per un confronto sul tema “I Giovani e il Mondo del Loss Adjusting”.
Molti di Voi hanno visto scorrere il filmato di questa intervista (pubblicata anche sul Notiziario 84 del 2012) durante l’inaugurazione del Convegno di Palermo, nel Novembre dello stesso anno, e hanno ascoltato Alberto – giovane fra i giovani – partecipare alla Tavola Rotonda, insieme a molti nostri colleghi poco più che trentenni.
Lui, ottuagenario brillante, moderno, proiettato al futuro, legato alla vita e alla professione in modo profondo e sempre fresco, si è dimostrato anche in quell’occasione aperto alle novità, pronto alla sfida e all’innovazione.
Ognuno di noi deve molto ai periti della generazione di Alberto Fragapane. Personalmente, io debbo moltissimo ad Alberto perché è stato proprio confrontandomi con lui, talvolta da posizioni diametralmente opposte, che è nata una sincera e solida amicizia, durata decenni, nel corso dei quali ho ricevuto insegnamenti preziosi sulla professione e sul rapporto umano.
Grazie, Alberto.
Marco Valle