Saulo Parlani. Un Perito, un Uomo.

Saulo Parlani. Un Perito, un Uomo.

Il 25 Marzo scorso è mancato il nostro caro Socio Saulo Parlani.

Lo si può considerare “quasi” un fondatore: risultava già iscritto ad AIPAI alla data della pubblicazione del primo notiziario redatto dall’ing. Francesco Rovatti nel gennaio 1975, sette anni dopo la fondazione dell’Associazione (anno 1968).

Io l’ho conosciuto in occasione del primo corso tenuto dall’Ing. Mario Arnaldi al Politecnico di Milano nel 1974, allorché CINEAS ancora non esisteva e il master in Ingegneria delle Assicurazioni era curato dall’Istituto di macchine, nell’aula sotto la ciminiera (chi ha frequentato il vecchio “Poli” sa che cosa significa).

Stiamo parlando dell’era paleolitica della perizia. I rapporti tra Compagnie e Periti, tra Colleghi, tra persone, non erano dominati dall’informatica, sicuramente apportatrice di grandi vantaggi sotto l’aspetto tecnologico ma che ha messo in secondo piano l’umanità di ogni azione, lavorativa e non.

È proprio questo aspetto che vorrei rimarcare di Saulo: ferme restanti le sue indiscutibili qualità professionali come Perito, altrettanto e ancor più importanti erano le sue qualità di Uomo.

Ricordo la gioia manifestata da Saulo quando – in un fine settimana di lezione a Milano – era venuto a casa mia, ove aveva ammirato la collezione di bastoni di cui mia moglie andava assai fiera; era rimasto molto contento di poter condividere alcuni momenti di serenità intorno ad un tavolo con amici, parlando delle rispettive famiglie senza menzionare il lavoro.

Il suo senso dell’ospitalità era fuori del comune. Tra Colleghi vi era la consuetudine (purtroppo andata scemando con il tempo) di invitare a pranzo chi era in trasferta, ma nulla più. Nel 2005 Saulo ed io abbiamo liquidato insieme un importante sinistro incendio ad Ascoli (occasione in cui ho conosciuto il suo validissimo collaboratore Remo Rosi); le mie trasferte da Milano sono state numerose; data la distanza mi è capitato anche di dover dormire fuori sede; chiesto a Saulo di segnalarmi un albergo nei pressi, si è adoperato per sistemarmi al meglio nella sua meravigliosa Umbria, di cui andava fiero, e quando sono partito per Milano e ho chiesto il conto all’albergatore, la risposta è stata: “agli ospiti del geom. Parlani non posso far pagare il conto” e non c’è stato verso di fargli accettare il pagamento!

In oltre 50 anni di carriera non mi è mai capitata una cosa simile e – devo ammetterlo – neppure io ho mai pagato il conto dell’albergo ad un Collega. Saulo era così: generoso e schivo.

È stato presidente dei probiviri di AIPAI per diversi anni, e con la sua saggezza ha assolto in maniera impeccabile il proprio mandato.

Oggi, scompare con lui una figura d’altri tempi: votato al lavoro, attento e sensibile al rapporto umano. Per questo, il suo ricordo rimane indelebile in me e in molti colleghi che lo hanno conosciuto; non dimenticheremo quanto ha fatto nella vita e l’impronta che ha lasciato in chi l’ha incontrato e apprezzato.

Riposa in pace, caro Saulo.

Alberto Falco